Premessa
Il core business della nostra Cooperativa è realizzare progetti all’insegna di una filosofia green perfettamente inseriti negli spazi urbani; caratteristiche essenziali dei nostri interventi sono la peculiarità di trasmettere una sensazione di evasione a “chilometri zero” rimanendo a pochi passi dal centro urbano, l’eco compatibilità e il risparmio energetico guidano approccio – operatività e scelta dei materiali.
Alla base di tutto ciò un profondo rispetto per l’ambiente e la volontà di salvaguardare in toto i fattori ecologici esistenti, valorizzare le risorse che la natura offre cercando di rendere omaggio a chi questi luoghi ha abitato e un insegnamento per chi questi luoghi abiterà.
Siamo titolari di vari progetti sul territorio Friulano ed in particolare del progetto Vivere Il Fiume nella città di Pordenone che vanta tra le sue fasi anche il progetto del
Il relativo intervento consiste sostanzialmente nel riqualificare l’area posta lungo il corso del fiume Noncello (in passato genericamente – erroneamente – denominata Park Flu) perché in stato di rilevante abbandono manutentivo, dove sono presenti valori ambientali e naturalistici da preservare e valorizzare, senza alterare i valori eco-sistemici esistenti, tramite un intervento professionale, mirato, realizzato nel rispetto dell’eco sistema in un ottica estremamente green, verrà eseguita la manutenzione delle aree boschive senza diminuzione di superfici e volumi delle stesse fino ad ottenere la fruibilità dell’area in totale condizione di sicurezza.
Esso vuole fornire alla cittadinanza ed altri visitatori uno spazio ricreativo, a contatto con la natura, oltre ad avere la caratteristica di “naturalistico”, vorremmo tramite esso narrare la storia della città e racconti come la ricchezza d’acqua, dentro e attorno la stessa, fu decisiva per la fortuna produttiva ed economica della città di Pordenone. Il tema del progetto è la costruzione di una nuova dimensione paesaggistica e ambientale basata sugli elementi preesistenti e dei suoi dintorni.
Attraverso un paesaggio animato da multifunzionalità, si intende riattivare un brano di città degradato attraverso la costruzione di un vasto spazio pubblico lineare: la passeggiata, divenendo uno spazio votato all’interazione sociale.
All’interno del nostro parco abbiamo pensato che ben si integra l’edizione 2019 BOSCO CO2OP riteniamo che la presenza dei benefit degli alberi urbani con un’orto botanico, la passeggiata in un sentiero con una storia narrante sono ingredienti per colmare interesse a tutte le età.
Sembra quasi di sentire ancora in lontananza il rumore assordante dei telai del grande opificio, dove ogni giorno per tre turni i lavoratori raggiungevano a piedi, una delle industrie più importanti d’Italia, (tanto da far alzare il Pil nazionale). La maggior parte dei lavoratori della fabbrica era costituita da donne, vi lavorano anche molti fanciulli a partire dai 10 anni di età. Una forza lavoro di quasi 12000 persone, persone “comuni” che hanno generato una nuova realtà industriale legata alla manifattura, al commercio. Lo stesso sviluppo urbanistico della città ne è la testimonianza. Il territorio subì una radicale trasformazione proprio per far posto a moderne infrastrutture, come ad esempio l’elettrificazione cittadina, che nacque proprio da tecnologie sperimentate in primis nei nostri cotonifici e da un mutamento sociale che si espresse con importanti lotte sindacali.
La schiacciante maggioranza di queste maestranze erano donne quasi sempre relegate a ruoli subordinati.
Noi oggi le vogliamo ricordare soprattutto per la loro abnegazione, la loro resistenza e la loro capacità di accollarsi il doppio carico della famiglia e dello “stabilimento”, come si chiamava allora, a cui la nostra città deve il proprio sviluppo e la propria prosperità.
Arrivavano dai borghi limitrofi, dalla periferia cittadina ma anche dalle lontane campagne, si muovevano a piedi, in bicicletta, in estate, in inverno, calzando zoccoli, ciabatte, scalze, magari con un bimbo in grembo, con l’angoscia dei mariti al fronte, oppure con la preoccupazione dei mariti disoccupati……
Il progetto Vivere Il Fiume – Parco Fluviale Urbano Amman – , che coinvolge il Comune di Pordenone, Confcooperative Pordenone e le scuole della città e delle zone limitrofe, si pone come obbiettivo la riqualificazione del “Sentiero delle operaie” con la partecipazione al contest di Power Energia Soc. Cooperativa – progetto BOSCO CO2OP – per beneficiare della piantumazione delle piante nel percorso sopra citato..
L’obiettivo sarà creare e successivamente mettere a disposizione della città una camminata che offre ai cittadini non solo la possibilità di usufruire di spazi per le consuete attività ma anche di creare e/o partecipare a eventi legati alla storia Pordenonese sui momenti di vita operaia. Scene appositamente scritte offriranno spunti di situazione a temi: ambiente della fabbrica, fortuna economica, ambiente del passato; praticamente gli spunti a tutto il tangibile e magico percorso storico della città.
Si è pensato di legare all’iniziativa BOSCO CO2OP la partecipazione delle scuole per trovare i nomi da dare ad ogni pianta, tramite una ricerca storica sulle operaie dell’ industria, magari legata da parentela famigliare. Un riconoscimento alla pesante miseria delle masse che vi sono transitate e che hanno migliorato la propria posizione di vita sociale a prezzi altissimi e di comprendere la differenza di paesaggio ambientale del territorio.
Il progetto nel suo intero prevede anche un’area dedicata allo stimolo della progettualità scolastica; all’interno del parco verrà infatti riprodotto un manufatto di una ruota idraulica, ripreso dall’antica storia industriale archeologica di Pordenone, che offrirà alle scuole oltre alla possibilità di far scoprire i principi con cui l’acqua può’ creare energia, anche di attingere ai temi del parco e fare studio della storia, organizzare incontri con esperti, sviluppare indagini ambientali, seguire corsi legati all’ambiente, conoscere le basi di uno sviluppo sostenibile, capire gli eco-sistemi e di conseguenza alimentari.
All’inizio dell’area si presta la giusta collocazione per ospitare un centro di Baby Parking (Centro di custodia oraria e servizio socio-educativo-ricreativo). Un punto di appoggio a cui affidare i figli per poter far altro, con la tranquillità di sapere che sono in un posto sicuro, presidiato-affidato a educatori professionisti in una struttura che offre attività e laboratori creativi. Punto strategico a ridosso del cuore della città.
In vari punti del parco vi troveranno sistemazione diverse infrastrutture intelligenti ed adattive, esse offriranno svariati servizi, ad esempio: illuminazione, informazione, videosorveglianza, Wi-Fi, rilevamento dell’inquinamento e hangar per ricovero e ricarica di droni utili per vari fini ed anche per il controllo dell’attività del fiume da parte degli Enti Preposti (es. la Protezione Civile e l’ARPA), saranno posizionati anche lungo il percorso ciclabile/pedonale e forniranno/offriranno a costo zero – solo con l’energia prodotta dal sole – gli elementi necessari per garantire servizi e sicurezza.
La costruzione di una serra con orto botanico dedicato anche alla promozione dell’orticoltura con conseguente coinvolgimento degli hobby farmers avrà lo scopo di essere strumento interattivo per avvicinare i cittadini alla conoscenza “della foresta urbana” e per fornire alle scuole uno strumento che permetta loro di utilizzare l’area verde come vero laboratorio all’aperto in cui svolgere attività didattiche centrate sull’identificazione delle piante (progetto SiiT), delle loro caratteristiche e fitoterapiche.
Il parco vuole inoltre, offrire la possibilità alle associazioni della città (oltre ad eventuali altri richiedenti graditi dall’Amministrazione comunale) di usufruire dei suoi temi ambientali – storici per creare temi o contesti a varie manifestazioni cittadine.
Per i più piccoli si è ricercata un’antica storia del 1915 di un Guriuts, un gnomo troglodita friulano che si racconta abitasse nei dintorni.
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